
Spaccio di droga nei boschi, con 7 arresti sgominata, banda spacciava e campeggiava
18 Giugno 2025Montalto di Castro – Sette misure cautelari in carcere e 6 divieti di ritorno nella Regione Lazio sono le misure cautelari eseguite questa mattina, su disposizione del Gip del tribunale di Civitavecchia, dai carabinieri della Compagnia di Tuscania. Il territorio in cui l’operazione si è incardinata è quello compreso nel comune di Montalto di Castro dove, da tempo, si è insediata una fiorente attività di spaccio di droga in zone boschive.
Non a caso, l’operazione odierna è stata chiamata “Sottobosco”. L’indagine era stata avviata nel mese di Febbraio 2024, quando i militari della Compagnia di Tuscania avevano raccolto diverse risultanze investigative degne di approfondimento, riguardanti attività di vendita di sostanza stupefacenti poste in essere da cittadini magrebini all’interno di zone boschive individuate sul territorio di tutta la Compagnia Carabinieri di Tuscania e, in particolare, su quello del comune di Montalto di Castro.
La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha accorpato le risultanze investigative in un unico fascicolo d’indagine con il quale ha assunto la direzione dell’indagine e ha avviato un’attività tecnica consistita in capillari intercettazioni telefoniche e pedinamenti tramite Gps per seguire i movimenti degli indagati che consentiva di accertare l’esistenza di un comune disegno criminoso finalizzato al continuo reperimento e conseguente cessione di sostanza stupefacenti del tipo cocaina, eroina ed hashish da parte di cittadini stranieri che gestivano numerose e simili piazze di spaccio presenti su buona parte del territorio di competenza, quasi sempre supportate da vari assuntori locali che fornivano loro il necessario sostegno logistico: cibo, alloggio e trasporto.
Sono emersi, quindi chiare le responsabilità dei soggetti implicati a vario titolo, tra i quali non vi erano solo i persone finali cui era affidato il compito dello smercio ma anche figure che si preoccupavano di approvvigionargli lo stupefacente, di indicargli la postazione in cui insediarsi e addirittura di intrattenere i rapporti telefonici coi “clienti” come dei veri e propri “cali center”, la cui base era in Toscana.
La copiosa documentazione probatoria raccolta a seguito dell’attività tecnica svolta, supportata dai numerosi servizi di osservazione e pedinamento, dai sequestri di sostanze stupefacenti e dalle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti consentiva di trarre in arresto in flagranza di reato 17 persone, 26 deferite a piede libero e 75 segnalate alle competenti Prefetture. Tali attività assicuravano il recupero di circa 1,5 chili di hashish, 400 grammi di marijuana, 450 grammi di cocaina, 70 grammi di eroina e poco meno di 25.000 euro di denaro contante provento dello spaccio.
Ermanno Amedei