“Mi chiamo Beba”, tra buona lettura e contenuti sociali l’ultimo romanzo di Palma Lavecchia

“Mi chiamo Beba”, tra buona lettura e contenuti sociali l’ultimo romanzo di Palma Lavecchia

21 Febbraio 2015 0 Di redazione

La violenza di genere è tra gli argomenti di maggiore attualità del momento. In tanti hanno una propria ricetta per affrontare il problema della violenza sulle donne, quella scelta da Palma Lavecchia è un racconto intriso di esperienza e di speranza. “Mi chiamo Beba” è l’ultima fatica letteraria della scrittrice pubblicata da Infinito Edizioni, che da qualche giorno è in vendita nelle librerie oppure online sul sito della stessa Casa Editrice www.infinitoedizioni.it oppure su altri grandi store.

Quello di narrare il vissuto di Benedetta, la protagonista, in maniera davvero molto credibile, al punto da condurre il lettore alla comprensione di un problema che è soprattutto culturale, è stato il potente sistema scelto dall’autrice per esternare un suo convincimento, e cioè che la violenza fatta dall’uomo sulla donna spesso è di tipo patologico e, quindi, la sola limitazione della libertà personale non può considerarsi sufficiente.

Detta così potrebbe sembrare un  fastidioso e pesante lavoro di saggistica, ma quello di Palma Lavecchia è tutt’altro. E’ un piacevole racconto che, pagina dopo pagina, accompagnato dal gradevole stile già dimostrato dall’autrice nel suo precedente lavoro (“Parliamone Ancora”, edito con Youcanprint), crea uno spaccato alternativo ed originale sulla problematica.