Il 20ennale della comunità “In Dialogo” festeggiato da centinaia di studenti

29 Aprile 2011 0 Di redazione

Si è tenuta oggiAggiungi un appuntamento per oggi, presso il Salone di Rappresentanza della Provincia di Frosinone, la celebrazione del ventesimo anniversario della nascita della Comunità “In Dialogo” di Trivigliano.
Sono intervenuti, per l’occasione, numerosi protagonisti e collaboratori della comunità in questi due decenni di straordinaria attività di recupero in favore di giovani e meno giovani in difficoltà e offriranno la loro testimonianza le diverse anime che un’impresa di forte impatto e impegno sociale come è la comunità di Padre Matteo è riuscita a coagulare intorno al suo impegno. Presenti, oltre ai ragazzi della Comunità, anche moltissimi studenti della scuole superiori.

Si è trattato, più che di una celebrazione, di un grande momento di divulgazione dei valori che da quattro lustri animano una delle più importanti operazioni di recupero dalla tossicodipendenza, grazie alle potenti intuizioni umane, nonché religiose, che Padre Matteo Tagliaferro ha saputo coniugare e trasferire ormai a migliaia di suoi assistiti e collaboratori di ogni estrazione e provenienza. Tanto da permettere la germinazione di altre comunità sparse in diverse nazioni del mondo, impiantate e seguite anche da ex tossicodipendenti divenuti a loro volta portatori di salvezza.

E la presenza degli studenti all’evento è stata tutt’altro che accessoria. Matteo si è rivolto soprattutto a loro, convinto com’è che la vera impresa sia quella di curare i mali interiori degli umani, tutti gli umani. Perché la fuga nella droga non è che un aspetto del disagio e, comunque, va affrontata curando la persona e non mirando unicamente alla sua tossicodipendenza. Ai giovani si è rivolto Matteo consigliando loro la strada per un nuovo umanesimo, la via per il raggiungimento dei sogni legittimi di ogni ragazzo fatta però non di sogni ma di lotta e impegno.
Molto ha giovato, apportando anche grande suggestione, la storia personale raccontata da padre Riccardo Sasso. Un economista di successo che, insieme a una folgorante carriera, prima di studente e poi di professionista, coltivava in se la morte nella droga. Era il successo dell’apparire e dell’avere, ora – ha detto – ha vinto davvero e aiuta a vincere.

Il Presidente della Provincia, Antonello Iannarilli, da sedici anni amico della Comunità In Dialogo ha tenuto a precisare la sua presenza all’evento proprio in quanto amico e non come politico, parlamentare o presidente. Anche lui tra gli uomini che hanno saputo apprezzare l’efficacia dell’impegno di Padre Matteo e che hanno saputo dare il giusto valore all’impegno nella società lastricata di altri valori, altre battaglie, altre vittorie o sconfitte. Un “altro” che vale tanto, veramente tanto e che forse è l’importante anche nell’opera di chi è chiamato ad occuparsi del prossimo in vesti diverse, come quelle di un amministratore pubblico.
Così i saluti e le testimonianze del famoso magistrato, Adolfo Coletta, del Comandante dei Carabinieri Menga, di Mario Mandarelli, dirigente dell’USR Lazio, di Fernando Ferrauti del Dipartimento 3D della Asl e di tanti altri come Corrado Guglielmucci, Mario Magini, Paolo Galimberti. E anche gli studenti hanno avuto il loro momento con l’intervento del responsabile della loro Consulta, Andrea Popescu.