Massacro tra mura domestiche, sono 217 donne uccise dai mariti o compagni e il 15% aveva denunciato le molestie

14 Settembre 2012 0 Di redazione

CONTESTI DELLO STALKING

Per quanto riguarda gli stalker, il 20% soffre di un disturbo di personalità, mentre solo il 5% soffre di una psicopatologia grave, con totale perdita di contatto con la realtà. Il 70% presenta una rigidità nelle relazioni, che si traduce in una difficoltà di gestione delle relazioni interpersonali. Questo fenomeno è riconducibile ad uno stile di attaccamento insicuro, evitante e ambivalente. Spesso sono soggetti insospettabili: funzionano bene nella società e mantengono un buon contatto con la realtà, ma sono dei manipolatori e bugiardi patologici. La violenza psicologica che attuano ai danni della vittima inizia in tempi insospettabili e sfocia nello stalking nel momento in cui quest’ultima decide di abbandonare la relazione.
Il 20 % degli omicidi ha avuto come prologo atti di stalking.

UN RITRATTO DEL PERSECUTORE

Stalker

Lo stalker è un individuo che non è in grado di elaborare ed accettare l’abbandono: nel momento in cui «sente di perdere» una persona importante, attiva automaticamente una serie di comportamenti orientati a mantenere un contatto «controllante» con la vittima e farla desistere dal proposito d’allontanamento. Queste azioni sono, per lo stalker, quasi «istintive» in quanto il distacco dalla persona “amata” risveglia violentemente dei dolorosi «ricordi emotivi» di un vissuto abbandonico celato nell’infanzia. La denuncia fonda la sua efficacia sulla capacità cognitiva del persecutore di analizzare la situazione e prendere autonomamente consapevolezza dei suoi atti, ma è chiaro che lo stalker stesso, in buona parte dei casi, ha già perduto la capacità di mantenere un buon livello di contatto con la realtà quando si trova nell’ossessione di ritrovare una vicinanza con la vittima.
E’ davvero possibile contare semplicemente sul buonsenso e sulla capacità analitica di una persona che, vivendo un forte disagio psicologico, ha perso parzialmente o completamente il contatto con la realtà?
Proprio per la sua struttura di personalità, lo stalker «legge» la denuncia come un’ulteriore «provocazione» da parte della vittima, e spesso questo causa un’esplosione di violenza incontrollabile che porta all’omicidio o all’omicidio-suicidio; un percorso di psicoterapia potrebbe,

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