“Voglio ritrovare mia madre e le mie sorelle”, il disperato appello di una donna di Fondi adottata 33 anni fa
25 Febbraio 2014A 33 anni chiede aiuto per ritrovare quello che resta della sua famiglia. Paola Zomparelli è madre di tre figli e vive a Fondi. La sua è una storia complessa e il suo passato tutt’altro che sereno e, anche per questo, è fermamente intenzionata ha rimettere insieme i pochi tasselli che conosce rispetto alla sua vera famiglia. All’età di 12 anni ha scoperto di essere stata cresciuta da genitori adottivi con i quali, tra l’altro, non ha mai avuto un buon rapporto. “Quello che fino a quel momento chiamavo papà – dichiara la donna – mi chiese di prendere un documento in un cassetto. Tra quelle carte ne trovai una che conteneva i dati di una bambina che portava il mio nome, che era nata a Capua come me nello mio stesso giorno, mese ed anno. Di diverso aveva solo il cognome”. Paola aveva scoperto la verità. “Con i miei genitori adottivi non ho mai avuto un rapporto tranquillo e avevo intuito che potessi non essere loro figlia”. Comunque per tanti anni è andata avanti senza riuscire a risalire a nulla anche perché le ricerche erano osteggiate dai genitori adottivi. Poi, alcuni hanno fa, nel suo passato sembra accendersi un lume ma quel poco che si vede non è tutto bello. Un atto di nascita rilasciato dall’ufficio di Stato Civile di Capua apre lo spiraglio. Scopre di essere originaria della provincia di Caserta, che il nome della madre naturale è Rosa Libertone, quello del padre, Raffaele Ianniello e che quest’ultimo, nel 1989 è stato ucciso da suo fratello il quale, arrestato, è stato ucciso a sua volta in circostanze misteriose non appena uscito dal carcere. Un passato difficile, quindi, fatto di violenza e squallore ma, in tutto questo, scopre anche di essere l’ultima di quattro figlie. Paola, infatti era nata dopo Chiara, Maria Carmina e Giovanna. Riesce a trovare ciò che resta della famiglia materna, una nonna e uno zio che si rifiutano di darle indicazioni sulla genitrice o sulle sue sorelle. “Mi hanno solamente detto – racconta la 33enne – che somiglio tantissimo a mia madre, anche se non hanno voluto darmi neanche una sua foto, e che la stessa è sparita nel nulla dopo aver dato in adozione prima me, che avevo pochi mesi, e dopo aver affidato le mie sorelle all’istituto religioso Santa Rita di Napoli. Pare che almeno due di loro, Maria Carmina e Giovanna, siano state poi date in adozione a Senigallia”. Tasselli, quindi, appena sufficienti a comporre un puzzle che conserva ancora molte macchie nere. “Non avere un passato ti lascia dentro un vuoto incolmabile – dichiara Paola che nelle sue ricerche è supportata dal compagno e dai suoceri – Ho la necessità di mettere un punto e tentare di rimettere insieme quello che è rimasto della mia famiglia, ritrovare le mie sorelle e mia madre, una donna che deve aver sofferto tantissimo ma che, ne sono sicura, è ancora viva”.
Er. Amedei