L’omicidio di Maxine, ucciso per il suo corno “afrodisiaco”

L’omicidio di Maxine, ucciso per il suo corno “afrodisiaco”

14 Luglio 2017 0 Di redazione

Dal Mondo – La seguente informazione mi viene da una nota benemerita organizzazione internazionale che si fa carico da anni statutariamente di tener desta e vigile l’attenzione su certi fatti e misfatti che si perpetrano in giro per il mondo. Nei giorni scorsi dei bracconieri, vale a dire la categoria più turpe del genere umano cioè i vigliacchi e i traditori, sono penetrati di notte in un parco zoologico del Natal nel Sud Africa e hanno ammazzato una giovane rinoceronte: una delle ridicole e risibili credenze in quei paesi e in altri paesi orientali è che la polvere ricavata dal corno del rinoceronte, abbia potere afrodisiaco speciale, cioè accresca la potenza sessuale di un individuo, cioè come il Viagra e analoghi che si vendono ai crocicchi delle strade.

Si sa che la materia principale di cui sono costituiti i corni di questi animali è la cheratina, cioè la sostanza delle unghie umane, quindi anche se tagliati, a differenza delle zanne degli elefanti, ricrescono normalmente, come le unghie appunto: per questa ragione ormai tutti i rinoceronti custoditi nelle riserve del Sud Africa sono stati privati sistematicamente di gran parte del corno, proprio per impedire che vengano ammazzati dagli scellerati e delinquenti bracconieri. Nella loro abbiezione e ignoranza, i compratori della polvere dei corni dei poveri animali continuano a ritenere, nelle loro teste malate e bacate, di rinvenirvi la panacea alle loro voglie sempre attive, da ratto e da scimmia o alla propria impotenza e continuano a pagare sempre di più i bracconieri assassini che ormai, sterminati tutti i rinoceronti allo stato brado, iniziano ad irrompere e ad infiltrtarsi finanche nei giardini zoologici e nei parchi privati.

Il bracconiere è quell’individuo che si muove nell’oscurità, la notte oppure quando sa che nessuno lo tiene sott’occhio, nessuno lo vede: le sue prede non sono i bipedi come lui ma solo ed esclusivamente i miti e indifesi animali: sono, questi, gli esseri umani più feroci e più crudeli e più spietati, per indole e per inclinazioine: il disastro per la società è che tali pervertiti non vengano scoperti e intercettati sul nascere o sui banchi di scuola: sono quelli che hanno fatto quasi scomparire gli elefanti dalla faccia della terra per strappare loro le zanne d’avorio, quelli che hanno quasi eliminato la presenza dei rinoceronti a causa delle voglie perverse di certi arabi e di cinesi e di africani che, quali i ratti e le scimmie, vivono solo di sesso, come cani e gatti quando in calore. Hanno annientato quasi completamente le tigri e i leopardi, certe specie di serpenti, certi volatili, i leoni. Anche da noi non mancano tali esseri spregevoli che, stranamente, non vengono mai stanati, quasi mai individuati e le rare volte che avviene, immediatamente rimessi in libertà ! Ammazzano i pochi lupi rimasti, gli orsi, i daini quasi ormai spariti, perfino certi uccelli e in particolare i cardellini inermi che, non ci si fa caso, sono letteralmente estinti poiché tale genia di assassini impuniti li alletta in certi modi nei boschi e li ingabbia: e poi, somma turpitudine e ferocia, li accecano, per più a lungo far ascoltare ai clienti il loro canto cioè il loro lamento e la loro sofferenza!

La giovane rinoceronte si chiamava Maxine, richiama alla memoria un episodio analogo verificatosi nella civile Francia pochi mesi addietro, richiama alla memoria l’altra vicenda avvenuta in quei luoghi africani, raccontata qualche mese trascorso, del regale e innocuo leone Cecil, attirato fraudolentemente dai bracconieri fuori della riserva dove viveva protetto e ammirato, e offerto, contro soldi, alle brame criminali di un ridicolo istrionesco vile dentista americano, un cosiddetto cacciatore, che gli sparò in testa e poi portò a casa il suo capo come trofeo! Per tale gloriosa impresa pare che i civili americani abbiano speso soldi per processarlo, lo abbiano tenuto in gattabuia a spese loro per qualche tempo e poi rimesso in libertà, a continuare ad assassinare animali. Ma in questi luoghi dell’Africa e anche altrove nei paraggi, la situazione è ben diversa: qui vigono e sono vive le regole e gli insegnamenti del Vecchio Testamento, il bracconiere preso sul fatto non viene tenuto in gattabuia né tanto meno processato ma viene, dicono, immediatamente messo a morte, secondo la Legge biblica: occhio per occhio, vita per vita…
Michele Santulli