Omicidi a Villa Pamphili, nell’ordinanza i dettagli e le ipotesi di una agghiacciante premeditazione

Omicidi a Villa Pamphili, nell’ordinanza i dettagli e le ipotesi di una agghiacciante premeditazione

17 Giugno 2025 0 Di redazione

Roma – Rexal Ford, il 46enne statunitense indagato per l’omicidio della figlia e dell’occultamento di cadavere della moglie a Villa Pamphili di Roma, ha prenotato il biglietto aereo per fuggire dall’Italia, prima o dopo la morte della bambina?

E’ una domanda che rende questa storia, se possibile, ancora più inquietante perché se il biglietto è stato acquistato prima del 7 giugno lascerebbe ipotizzare una premeditazione del delitto agghiacciante.

Tre testimoni ascoltati dalla polizia avrebbero riferito che la bambina era ancora viva nella notte tra l’una e l’1:10 del 7 giugno, poche ore prima del ritrovamento del suo cadavere a Villa Pamphili di Roma. E’ quanto emerge dall’ordinanza con cui il Gip del tribunale di Roma ha disposto l’arresto del 46enne.

Alla notte del 7 giugno, infatti, risalgono gli ultimi avvistamenti fatti da più persone, della bambina seduta in maniera scomposta sul braccio del padre in via Leone XII e via Aurelia Antica. La donna, invece, è stata vista viva per l’ultima volta nella notte tra il 20 e 21 maggio quando la polizia controllò tutti e tre trovando lei Stella Ford, senza documenti. Poi i cadaveri di entrambe sono stati trovati il 7 giugno.

Il 7 giugno, quindi. Nell’ordinanza non è indicato quando l’uomo ha prenotato l’unico biglietto, per lui, che lo avrebbe portato, con il volo partito da Fiumicino alle 11 dell’11 luglio fino all’isola greca di Skiathos dove è stato arrestato. Se lo avesse prenotato prima del 7 luglio, sarebbe facile ipotizzare che aveva già dato per scontato che non avrebbe portato con se la figlia e che quindi l’aveva già condannata a morte. Una ipotesi questa, tutta da verificare.

Gli altri elementi agghiaccianti, sono contenuti nell’ordinanza e nella relazione preliminare redatta dal medico legale all’esito dell’esame autoptico, in cui “risulta che – si legge -, mentre le cause del decesso della donna non sono ancora acclarate, il decesso della bambina è ascrivibile all’arresto cardio respiratorio per asfissia meccanica violenta ovvero conseguente a strozzamento avvenuto per cause esterne (le mani dell’autore del reato che hanno stretto fino al soffocamento il piccolo collo della bambina)”.

E le mani, secondo gli inquirenti sarebbero quelle del padre, Rexal Ford, il cui vero nome sarebbe invece Francis Kaufmann, già arrestato 5 volte negli Stati Uniti per violenza domestica e lesioni.

“Tra l’altro la bambina – scrive il gip  per cementare il collegamento tra le due donne e l’indagato – è stata trovata nuda e nascosta all’interno della vegetazione del parco, potendosi così ritenere che- fermo restando le ulteriori indagini che saranno effettuate in ordine al decesso della madre – l’uomo, dopo aver ucciso la bambina, abbia occultato il corpo dopo averlo spogliato proprio per eludere qualsiasi coinvolgimento nella vicenda e si sia dato alla fuga, lasciando il territorio nazionale. Tant’è che l’uomo non ha denunciato la scomparsa della compagna né della bambina”.  

Un uomo pericoloso dunque, arrestato venerdì scorso in Grecia dove era fuggito tentando di scampare alle sue responsabilità. Ad oggi si aspetta l’esito della richiesta di estradizione inoltrata alle autorità greche, dalla procura di Roma.  

Ermanno Amedei