Rifiuti nel Lazio come al solito, si blocca il progetto impianto a Roma, riparte iter per la  discarica di Roccasecca

Rifiuti nel Lazio come al solito, si blocca il progetto impianto a Roma, riparte iter per la discarica di Roccasecca

18 Ottobre 2025 0 Di redazione

Lazio – Ci risiamo. Si blocca il progetto di un impianto per i rifiuti in provincia di Roma, e riprende slancio quello in provincia di Frosinone. Sembra chiaro che l’hinterland della Capitale debba rimanere “pulito” mentre le immondizie romane debbano finire negli impianti delle altre province laziali. Fino ad adesso sta tenendo botta la discarica di Viterbo e al termocombustore di san Vittore del Lazio, ma prima era toccato a Roccasecca e alla discarica chiusa in seguito anche allo scandalo discariche derivato dalle faccende giudiziarie di Walter Lozza e Flaminia Tosini.

La notizia di oggi è che arriva un primo ostacolo per la realizzazione del termovalorizzatore di Roma. La Regione Lazio ha approvato lo scorso 14 ottobre una determina con la quale annulla un precedente atto del 18 settembre, ovvero il proprio parere positivo sul consumo idrico del termovalorizzatore. La determina rappresenta una prima frenata al progetto di costruire l’impianto nell’area di Santa Palomba, al confine dei Comuni di Albano, Ardea e Pomezia. In particolare, la determinazione della direzione regionale “Ciclo delle acque – concessioni idriche”, dello scorso 18 settembre, autorizzava Acea alla realizzazione di quattro pozzi e di una condotta di oltre 5,2 km dal depuratore di Albano-Pavona-Santa Maria in Fornarola, necessari a raffreddare l’impianto. Con il nuovo atto, del 14 ottobre, lo stesso ufficio della Regione Lazio ha annullato il parere precedente, poiché il progetto non risulterebbe compatibile con lo stato idrogeologico e idrico dell’area interessata.

Per il progetto di un impianto capitolino che sembra paralizzarsi, ce ne è un altro che sembra invece procedere a vele spiegate, anche perché è in provincia di Frosinone; anzi, è sempre lo stesso: la discarica di Roccasecca.

E infatti, sabato prossimo, 25 ottobre, alle ore 9, è stata programmata una manifestazione pubblica davanti alla discarica di Cerreto, in via Ortella, per dire no alla riapertura dell’impianto.

“Come già fatto in passato – ha spiegato il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco – c’è bisogno di far sentire anche la voce di un’intera comunità e di tutto il basso Lazio, in maniera pacifica, rispettosa delle regole, ma al tempo stesso netta e decisa”.

“Come amministrazione comunale – continua il primo cittadino – abbiamo messo in campo tutte le azioni possibili e necessarie dal punto di vista amministrativo e giudiziario per contrastare la possibile riapertura del sito. E diversi sono i giudizi pendenti. Proprio in questi giorni il Tar di Latina ha fissato l’udienza di merito al 17 dicembre per la richiesta di sospensiva, sottolineando che in questo modo meglio potevano essere tutelate le richieste della parte ricorrente. Per questi motivi abbiamo inviato una diffida alla Regione Lazio affinché, in attesa dei giudizi, si astenga dall’adozione di ulteriori atti in esecuzione di quelli già impugnati. In questa settimana presso il Tribunale di Cassino si è svolta l’ultima udienza sul nostro ricorso per la presenza di una via comunale all’intero del sito di discarica. E anche in questo caso attendiamo l’esito del giudizio”.

“Con la manifestazione di sabato 25 ottobre – ha concluso il primo cittadino – affianchiamo alla battaglia di diritto anche la voce delle persone di questo territorio che hanno vissuto sulla loro pelle i disagi e le problematiche relative alla discarica. E di questo fondamentale aspetto non si può non tenere conto”.

“In questi anni abbiamo difeso con le unghie e con i denti questa piccola porzione di territorio arrivando al risultato storico della chiusura dell’impianto nel 2021. Non considerarlo a dovere, significherebbe mortificare gli sforzi compiuti”. “La battaglia per la chiusura della discarica di Cerreto – ha concluso Sacco – non è solamente una battaglia di natura tecnica e logistica per la collocazione di un sito di rifiuti, ma è soprattutto la lotta di un vasto territorio, che non vuole arrendersi al progressivo declino: mortificato da una profonda crisi industriale, privato da investimenti per le infrastrutture, in forte sofferenza rispetto ai servizi e alle opportunità e inesorabilmente vittima del fenomeno dello spopolamento. Ma di contro terra privilegiata per lavorare i rifiuti, anche degli altri. E’ questa narrazione che vogliamo contrastare: ieri come oggi. E per la quale continueremo a difendere i diritti delle persone che vivono a Roccasecca ed in tutta la parte sud della regione, che meritano altra considerazione e altro tipo di attenzioni”.

Ermanno Amedei